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venerdì 9 settembre 2016

Stagione 2 Episodio 13



Entrammo in casa, l'atmosfera tra i presenti non era cambiata, eravamo tutti frastornati e increduli. Kaileena si mise a sedere sulla poltrona, il suo guardo non era cambiato di una virgola, sempre abbassato e cupo.
Dopo un lungo silenzio Jolene prese coraggio - Si può sapere che cazzo è successo? -
Sopirai, ero l'unico a sapere tutto - Il Gran Circolo era riunito dentro una cripta... tutta scena ve lo posso garantire. Dal nulla arriva una guardia che ci ha avvisati di un attacco e subito dopo muore. Un membro uscì fuori preso dal panico e viene fatto a fette, poi la cripta ha cominciato a tremare e abbiamo deciso di uscire tutti assieme. Lì per lì sembrava la tattica migliore ma fu un massacro. Mei mi salvò da un proiettile di quella che credo fosse acqua, la sua gamba... - mi fermai un attimo ripensando al polpaccio di Mei scarnificato e sanguinante - Un muro di roccia ci divise e tentò di schiacciarmi ma riuscii a teletrasportarmi all'interno di una tomba e salvarmi per un soffio. Mei invece ha attaccato il nemico per dare il tempo ai pochi sopravvissuti di scappare. Ha combattuto con tutte le sue forze, e forse anche di più, ma non è servito praticamente a niente. - raccontai, sapevo di aver detto qualcosa di sconclusionato ma non sapevo in che altro modo farlo.
Tutti nella stanza erano rimasti in silenzio mentre ascoltavano il mio riassunto.
- Ma per uccidere tante persone deve essere stato un numero consistente di streghe, in quanti erano? - ragionò Francis.
- È stato uno solo! A massacrare tutte quelle streghe è stato un solo ragazzo! - dissi con voce tremante.
Francis tossì - Mi prendi per il culo? -
Lo guardai negli occhi e feci no con la testa.
- Fammi capire bene, la fuori c'è una strega in grado di usare due elementi contemporaneamente? Non è possibile, giusto? - chiese lui confuso.
Sospirai - Non usa solo due elementi, ma tutti gli quattro principali e i derivati. In pratica non sappiamo fino a quanti elementi possa utilizzare... - spiegai pacato poi proseguii - Non è tutto. Quando ormai era quasi finito lo scontro sono apparse altre tre streghe. Due di loro non sono riuscita a vederli ma la terza era una donna attraente dell'alta borghesia, sembrava il capo del gruppo e cercava qualcuno. - guardai Thessa.
- Matriarche che cercano altre Matriarche, mi sembra quasi logico. - sbottò Tiffany anche se non sembrava del tutto sicura di quello che stava dicendo.
- Non erano Matriarche. Erano qualcosa di diverso... quasi come se le loro capacità fossero artificiali... - ragionai tra me a voce alta.
- Artificiali? Intendi dire che le hanno create e non sono nate streghe? - mi chiese Jolene.
Francis annuì - Può essere, sarebbe l'unica spiegazione. Ora non ci resta che confermare questa ipotesi, sapere chi le ha create e perché, ed infine trovare un modo per sconfiggerle. - rispose.
Risi nervoso - Solo? - poi sospirai - Comunque ora sapete tutto, io adesso non riesco a pensare quindi vorrei farmi una doccia e andare a letto. - decretai. Era solo quello che volevo fare, volevo riposare la mente e scacciare quelle orribili immagini dalla mia testa.
Tornò il silenzio, uno di quelli imbarazzanti dove nessuno voleva o non riusciva a parlare per non dire stupidaggini.
- È colpa dei Crociati... alla fine sono loro i responsabili di tutto. - fece una voce maschile.
- E cosa te lo fa credere? - chiese Francis.
Emris senza tanti giri di parole - Non sarebbe la prima e non sarà certo l'ultima volta che i Crociati provano questi esperimenti. Molte streghe pensano che loro perseguitino l'onore e le battaglie ad armi bianche ma la verità è che alcuni fanno il gioco sporco. Usano armi da fuoco, bombe, ordigni tattici di varia natura e perfino la genetica per creare veri e propri soldati per lo sterminio di streghe. Ecco cosa me lo fa credere. - spiegò.
- Cavolo... questo mondo fa proprio schifo! - sbottò Tiffany.
Mi alzai e feci per andare al bagno - L'hai detto! Ora smettiamola di parlarne. Kaileena è ancora catatonica e non voglio aumentare il suo stato. Jolene preparale un tè, e voi due preparate dei letti di fortuna per gli ospiti. - ordinai infine rivolgendomi a Francis e Tiffany che annuirono senza dire nulla.
Entrai in bagno e mi levai i vestiti sporchi. Gli stivali erano pieni di sangue, terra e qualcosa che non riuscii a riconoscere, erano praticamente da buttare. Le mie unghie erano sporche del sangue secco di Mei, provai a levarlo ma non ci riuscii. Mi tolsi mutande e reggiseno e mi gettai sotto l'acqua della doccia.
Le gocce picchiettavano veloci sul mio capo mentre mi insaponavo e sciacquavo il corpo e i capelli. Tutta la sporcizia mista allo shampoo stava cadendo nello scarico della doccia quando le gambe mi cedettero. Appoggiai la mano alla parete per tenermi in equilibrio, mi girava la testa. Scoppiai a piangere dalla rabbia e dal dolore. Avevo appena perso un amico e non ero riuscito a fare niente per aiutarlo, ero rimasto nascosto a guardare mentre lo uccidevano.
Uscii dalla doccia, avevo la testa vuota, non pensavo a nulla mentre mi asciugavo con l'accappatoio. Accesi il fon e mi asciugai anche i capelli ed infine mi vestii con la camicia da notte sotto l'accappatoio.
Tornai in sala, era passata un'ora da quando ero entrato in bagno e tutto era ormai pronto per la notte. Emris era in camera con Francis mentre Thessa in camera con Jolene e Kaileena, era l'unico modo per tenere d'occhio entrambi visto che ancora tutti nutrivamo dei dubbi sul loro conto.
Diedi la buonanotte a tutti entrai in camera, mi tolsi l'accappatoio e mi misi a letto. Sotto le coperte Tiffany mi abbracciò e io la lasciai fare, serviva tanto a me quanto a lei avere qualcuno vicino in quel momento.
- Sai, prima mi hai chiamata "Amore", e per questo sono meno triste. - mi disse con un sussurro.
- Davvero? Non me ne ero accorta. - cercai di starle il più vicino possibile.
Mi strinse delicatamente alla vita - Sì, l'hai fatto. - fece una pausa - Non sono riuscita a battere quelle quattro Streghe Combattenti alla fine. Ma ti prometto che un giorno ce la farò. - aveva la voce quasi smorzata dalla frustrazione. - Ce la farò! - continuò.
Le accarezzai gli avambracci - Lo so! Ora dormiamo, i prossimi giorni saranno i più duri che abbiamo mai avuto. Okay? - le dissi con tutta la dolcezza che avevo.
- Sì. Buonanotte amore! - mi rispose, dalla voce sembrava aver riacquistato un po' di fiducia in se stessa.
Intrecciai le dita con le sue - Buonanotte a te amore. - e le baciai il dorso della mano.
Chiusi gli occhi per la stanchezza e crollai in un sonno profondo.
I due giorni seguenti passarono un modo atavico da parte di tutti. Tiffany andava al parco ad allenarsi, Jolene si esercitava col tiro con l'arco, Francis si sfiniva giocando a basket ogni pomeriggio, io e Kaileena invece andammo a ritirare la salma di Mei e preparammo il funerale.
Kaileena ogni tanto spariva per qualche ora per poi tornare, soprattutto la sera. Pensai che stesse in qualche modo affrontando la perdita, che stesse occupando la mente.
Il funerale si svolse in pompa magna ma a bara chiusa, le ferite sul corpo erano troppo gravi per poter esporre la salma ai parenti. Tra collaboratori, famigliari e amici eravamo più di duecento persone. Ci fu la cerimonia e una commemorazione dove alcuni famigliari parlarono del loro parente passato a miglior vita. Tutti avevano parlato bene di Mei, come se lo conoscessero bene, poi fu il turno di Kaileena.
Si alzò dalla panca e si avviò a passo spedito verso il microfono. Quando salì sul piedistallo della chiesa rimase in silenzio a guardare i presenti per un secondo, la maggior parte le applaudì per darle un po' di incoraggiamento ma da quello che vedevo nei suoi occhi non ne aveva bisogno.
- Grazie, davvero, non serve. - disse e le persone smisero di battere le mani - Grazie e grazie al cazzo. Sono qui sopra, da quanto, quindici secondi? In questi pochi secondi ho capito una cosa: i pezzi di merda sono ovunque, pure ai funerali. Sì, perché voi applaudite, fate le facce contorte dal dolore ma in realtà non vi frega una sega se mio zio è morto. E, diciamocela tutta, nemmeno a Mei frega niente di voi e lo sapete perché? Perché è morto. - cominciò.
La gente in chiesa rimase attonita, io e gli altri compresi. Non riuscivo a credere che stesse per fare una cosa del genere a Mei.
- E adesso avete delle facce indignate... - commentò lei con un sospiro - La verità è che siete voi quelli per la quale provare indignazione. Poche persone conoscevano mio zio e quelle poche persone stanno ora soffrendo come cani per la loro perdita, mentre voi trogloditi senza cervello venite al suo capezzale e osate parlare di lui? - alzo la voce arrabbiata poi prese un respiro profondo - Beh siamo in vena di sincerità oggi, no? Quindi vi dirò la verità. Sapete perché la sua bara è chiusa? Perché non è morto in un incidente come dicono tutti, è stata una strega ad ammazzarlo. - decretò.
Le persone si guardarono attorno confuse ma Kaileena continuò - Avete capito bene, ho detto streghe. Quelle di cui avete paura da bambini e che affollano i vostri incubi. Ma sapete una cosa? Lui è stato più coraggioso di tutti voi messi assieme perché le ha affrontate ogni volta. Per questo voglio concludere con un avvertimento: se scopro che uno solo di voi pezzi di letame in decomposizione ha a che fare con la sua morte, vi troverò tutti, uno a uno. E con questo ho finito. Andatevene tutti a fare in culo! - concluse gettando il microfono sul petto del prete.
Poi scese dal palco e percorse tutta la navata senza mai girarsi indietro fino a uscire dalla chiesa. In quel momento capii che in Kaileena si era spezzato qualcosa. Avevo paura per lei e per quello che aveva in mente di fare.



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