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venerdì 30 settembre 2016

Stagione 2 Episodio 29



Valentine e Francis si misero subito a lavoro per cercare informazioni sul quartier generale dei Crociati di New Orleans
All'inizio non trovarono un gran che, passarono la giornata su internet chattando con i loro contatti ma non servì a nulla. Neanche il secondo giorno fu così prospero.
A un mese di ricerche eravamo arrivati alla conclusione che avessero una base mobile, viste le varie incursioni tattiche per tutto lo stato, intuizione di Thessa.
L'ultima settimana di dicembre la passammo a festeggiare il natale e il capodanno e a prenderci una pausa, anche se non eravamo per niente in vena di festeggiamenti.
Alla seconda settimana gennaio arrivò l'informazione che ci serviva.
Quel giorno Francis tornò a casa di corsa, aveva il fiato corto - Forse... forse ho qualcosa! - bofonchiò.
Valentine e Jolene corsero verso di lui - D'accordo sentiamo! - fece Valentine euforica.
Lui riprese fiato - Ho trovato un tizio che si è salvato da un attacco dei Crociati, era scappato come un codardo. Comunque dopo l'attacco tornò indietro sentendosi in colpa e ha sentito due soldati dei Crociati, probabilmente adepti, parlare di una nave militare classe incrociatore. - spiegò.
Valentine andò al computer - Okay, sappiamo che la nave deve aver fatto tappa in tutti i porti possibili dello stato nell'ultimo anno e che non può essere originaria della Louisiana... - fece qualche click col mouse e batté alcune volte sulla tastiera - E abbiamo una vincitrice! Si tratta della USS Samaritan, classe torpediniere, non incrociatore, capitanata da un tale di nome Nathan James. - esultò lei.
- Abbiamo un nome, ma abbiamo anche un posto? - chiesi con svogliatezza, il piano non mi era mai piaciuto del tutto fin dall'inizio.
- Che acida, hai le mestruazioni? - mi rimbeccò lei.
Mi coprii l'addome con la coperta - Sì, e allora? - replicai. Era vero, avevo le mestruazioni, mi faceva male la pancia e il mio umore era peggiore del solito.
- Niente! Ma Evie ha ragione, non c'è nulla su questa nave sui registri della marina. - confermò Valentine. Eravamo punto e a capo.
Nelle due settimane successive piano piano quasi tutti smisero di fare ricerche o di sentire i pochi contatti rimasti in città.
Io rimanevo sempre in camera o ad ascoltare musica in balcone sdraiato al sole. Thessa aiutava Jolene nella faccende di casa imparando a sfruttare al meglio il suo potere di dominare il tempo. Francis aveva ricominciato a frequentare il campo da basket.
Valentine invece non si era arresa e un giorno di fine gennaio la sentii esultare - Finalmente! -
Thessa la guardò incuriosita - L'hai trovata? -
Valentine si alzò e le andò davanti, le prese la testa e la baciò in fronte - Sì, piccoletta. L'ho trovata. - rispose con un enorme sorriso. Noi tutti ci girammo per guardarla, aveva attirato la nostra attenzione.
- Ho dovuto scavare e aggirare non so quanti sistemi di sicurezza ma alla fine ce l'ho fatta. - continuò lei gesticolando con le mani.
Jolene si avvicinò - Quindi, dov'è questa fantomatica nave dei Crociati? -
- È ormeggiata al porto vicino a Bellechase da più di due mesi per riparazioni, a quanto pare una congrega è riuscita a contrattaccare. Peccato siano stati massacrati prima di finire il lavoro. - continuò a spiegare.
Sbuffai scocciato - Che palle, ancora quel posto! - diedi una rapida occhiata a Francis.
- Perché, cos'ha che non va? - chiese lei.
Guardai Francis finché non si accorse di me, lui mi fece sì con la testa, segno che potevo raccontarle l'accaduto - Il cugino di Francis, Thomas, fu assassinato in un agguato da parte di un Crociato sulla strada per Bellechase. -
Il sorriso di Valentine si spense in viso - Mi... mi dispiace! - balbettò.
- È stata tua madre a fare un accordo con quel Crociato, il grimorio di Chang Fung distrutto per la testa mia e di mio cugino. - spiegò in soldoni il ragazzo.
Un silenzio tombale si impossessò della stanza. Guardai Valentine, aveva l'aspetto di una persona che si sentiva in colpa. Dentro di me esultai nel vedere quell'espressione dolorante. Non sopportavo quella ragazza. Nonostante i mesi passati fianco a fianco non riuscivo ancora a perdonarla e, da quello che ero riuscito a capire dall'atteggiamento di Jolene e Francis, anche loro faticavano ad accettarla del tutto.
Valentine spezzò l'imbarazzante silenzio schiarendosi la voce - La... la USS Samaritan è approdata al molo tre. Basterà andare lì e organizzare un incontro pacifico con il Capitano James. - nessuno disse una parola, ci fu di nuovo un silenzio imbarazzante.
- Ci vado io. Chiederò un incontro tra noi e il capitano. - sbottò Francis - Vado dopo la scuola! - poi prese lo zaino e senza guadare nessuno si girò per uscire di casa.
- Okay... - sussurrò Valentine - Aspet... - provò a dire con il braccio teso verso il ragazzo, ma lui era già uscito.
Stranamente quella scena non mi lasciò nulla di gioioso, anzi mi sentii in colpa per aver voluto la sofferenza di Valentine, anche se era il dolore di un istante. Era innegabile che un giorno Valentine avrebbe dovuto affrontare i torti causati da sua madre e non solo i suoi. Quello che notai invece era il suo aspetto generale, aveva i capelli spettinati e poco lavati, aveva le occhiaie e il suo viso era pallido e stanco. Si era impegnata tantissimo per trovare quella nave fino a ridursi ad uno straccio.
Ma grazie a lei e alla sua tenacia avevamo trovato la base dei Crociati. Questa era la parte facile del piano, la parte difficile e rischiosa era quella di riuscire a parlare con il loro capo e non finire tutti ammazzati.


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