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venerdì 6 ottobre 2017

Intervista Onirica del blog: The Dayseyes

Nei sogni possiamo essere chiunque.
Se siamo uomini possiamo diventare donne (e finalmente capirci qualcosina) che amano altre donne.
Possiamo essere lasciati da queste donne e soffrire.
Possiamo ricevere lettere che nella vita non abbiamo mai ricevuto.
Ce lo racconta Andrea Romanato!


Raccontaci il tuo sogno.
Allora ho sognato di essere una ragazza e di avere una storia d’amore turbolenta con un’altra ragazza dagli occhi verdi. Alla fine lei mi lascia con una lettera sul tavolo da pranzo. Ricordo la sensazione del cuore che mi si spezza mentre leggo la lettera. E la lettera diceva che mi lasciava perché lei, dopo il tradimento verso tutti, non meritava di stare con una persona come me.
Che rapporto hai con il Femminile?
Mi affascina parecchio. Mi sono sempre chiesto cosa avesse in mente una ragazza o che sensazioni provassero. Sono un tipo curioso.
Però se dovessi cercare una compagna cercherei di trovarne una forte. Ho già perso una persona cara e perderne un’altra per me sarebbe devastante.

Ti riconosci un lato femminile?

Cavolo se lo riconosco! Lo riconoscono anche alcune mie ex. Dicevano che quando scrivevo (a penna su un quaderno) sembravo una donna dai modi che avevo di pormi. Molto probabilmente se fossi donna sarei lesbica.

Nella scrittura riesci a far entrare questo tuo aspetto?

Sai che non ne ho idea. Vorrei avere opinioni a riguardo, ma per quello servono lettori o fan. E in questo momento i primi scarseggiano e i secondi sono inesistenti.

Nel sogno compare una ragazza dagli occhi verdi. Questo particolare ti richiama qualcosa?

Sì, che mi piacciono gli occhi chiari su capelli scuri in una ragazza. Però in altri sensi non saprei. Sono un enigma anche per me stesso, oltre che per gli altri.

Le donne compaiono nel sogno e adesso tornano anche nelle tue risposte. Nei tuoi libri che spazio hanno?

Sono le protagoniste, hanno una forza titanica e la usano per proteggere le persone a loro care. Ma hanno anche un lato dolce e fragile che viene fuori solo con i propri compagni.

Sei una persona protettiva?

Molto per le cose e persone a cui tengo o che non mi hanno mai fatto torti.

Allora non posso non chiederti: sei vendicativo?

Sì, ma solo in casi estremi. Di solito mi giro e faccio finta di nulla.

Cosa c’è di turbolento nella tua vita?

Il fatto che i miei genitori non capiscano la mia passione per la scrittura. Per loro è solo un hobby, non un lavoro vero e proprio, e questo mi fa male.
Infatti litighiamo ogni giorno per questo.

Il sogno termina con una lettera. Ci sono state lettere importanti?

No, nessuna. Ma molti messaggi che facevano male e che mi hanno fatto chiudere in me stesso.

La scrittura è una sorta di apertura verso l’esterno?

Secondo me sì. Mi ha aiutato tantissimo e continua ad aiutarmi sotto questo punto di vista.

Che spazio ha la ribellione nella tua vita e nella scrittura?

L’intera vita per me è stata una ribellione e questo mi ha fatto, molte volte, cadere nella solitudine. Forse è per questo che non riesco ad accettare certi dogmi.

Per concludere, lasciaci con un dogma che fatichi ad accettare.

Scrivere non è un lavoro ma un hobby. Tutti sono capaci a scrivere e non si fa fatica quindi non è un lavoro.

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